Creatività e recupero dei rifiuti tessili: il riciclo delle tende da sole in puro stile Raytent

Raytent copertina per #VOICES

Raytent è un progetto ideato per dare una risposta concreta all’esigenza di un miglior riciclo delle tende da sole per limitare i rifiuti tessili dovuti alla produzione.

Ogni anno in Unione Europea se ne producono circa 8 milioni di tonnellate. Solo il 20% circa di questi materiali viene attualmente riciclato, mentre la maggior parte finisce in discarica o negli inceneritori.

La ragione è che riciclare tessuti è particolarmente complesso. Le fibre naturali possono impiegare centinaia di anni per disfarsi e rilasciano, durante il processo, metano e CO2 nell’atmosfera, mentre le fibre sintetiche non si decompongono affatto. Scopriamo dunque un nuovo business che a partire dai rifiuti tessili delle tende da sole è riuscito a portare qualcosa di nuovo in ottica pienamente circolare. Insomma, scopriamo Raytent.

Esempi di tessuti tessili derivati dal riciclo tende da sole
Fibre tessili di recupero utilizzate da Raytent © Copyright Raytent

Riciclo delle tende da sole e rifiuti tessili: processi e opportunità

Al momento esistono quattro differenti tipologie di recupero dei rifiuti tessili:

  • il riutilizzo, o riuso;
  • il processo chimico, che sfrutta agenti chimici per separare tutti gli elementi e riottenere fibre da riadoperare;
  • il processo meccanico, che consente di modificare le proprietà chimiche e fisiche del materiale trattato;
  • il recupero energetico, che prevede il bruciare i capi oramai inservibili per creare energia;

La Fondazione Ellen MacArthur in una pubblicazione ,”The circular economy: a transformative Covid-19 recovery strategy“, ha fornito una panoramica sull’argomento del riciclo e del recuperi dei rifiuti tessili, mettendo in evidenza alcuni dei principali fattori in grado di attivare un modello di economia circolare in questo comparto caratterizzato da un elevato impatto ambientale. Stando al rapporto, tre sono i principali volani dell’economia circolare in questo ambito:

  • il potenziamento degli impianti di raccolta, smistamento e riciclaggio, in grado di rendere indipendenti dai mercati esteri, che ad oggi sono ancora i principali destinatari dei nostri rifiuti tessili;
  • gli investimenti in ricerca e tecnologia per rendere più efficace la selezione delle fibre e arrivare a riciclare le fibre sintetiche;
  • il design dei manufatti tessili, per permettere di sfruttarli nuovamente i materiali in un’ottica di Circular Design Thinking

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Tessuto Raytent ricavato dai rifiuti tessili
Tessuto Raytent © Copyright Raytent

Riciclare le tende, come funziona il recupero dei rifiuti tessili in Italia

L’importanza del lavoro di Raytent nel riciclare tende deriva dal fatto che, stando ai dati dell’ultimo rapporto “L’Italia del riciclo 2020”, dopo la raccolta differenziata e un eventuale deposito temporaneo, i rifiuti tessili vengono inviati presso gli impianti di trattamento dove si effettuano selezioni finalizzate al: 

  • riutilizzo (stimato in circa il 68% dei casi) per indumenti, scarpe ed accessori di abbigliamento utilizzabili direttamente in nuovi cicli di consumo; 
  • riciclo (stimato in circa il 29%) per ottenere pezzame industriale o materie prime seconde per l’industria tessile, imbottiture, materiali fonoassorbenti; 
  • smaltimento (stimato in circa il 3%).


Raytent: nuova vita ai sottoprodotti dell’industria tessile

Il progetto di cui vogliamo parlarvi oggi, riguarda proprio la categoria dei rifiuti tessili, e in particolare il riciclo delle tende da sole. Raytent è un progetto ideato e sviluppato da Giovanardi e nasce per dare una risposta concreta all’esigenza di recupero dei sottoprodotti di lavorazione generati dall’industria della tenda da sole. Questa necessità parte dalla consapevolezza che, per ogni tenda realizzata, circa il 10% del tessuto viene scartato. 

Il riciclo delle tende da sole dà origine a un filato acrilico tinto in massa outdoor, composto per oltre il 50% da fibra riciclata, attraverso un processo meccanico a basso consumo idrico e emissioni di CO2.

Il materiale impiegato proviene interamente da tessuti per tende acriliche con certificazione OEKO-TEX®: tessuti di altissima qualità che mantengono le caratteristiche di solidità del colore ai raggi UV, comportamento antimacchia e antimuffa.

Rifiuti tessili di un tappeto
Raytent rugs collection © Copyright Raytent

Il progetto Raytent ha l’obiettivo di coinvolgere l’intera filiera dei confezionisti per recuperare i ritagli derivanti dalla realizzazione delle tende da sole per poi sfilacciarli e produrre un filato di tipo cotoniero idoneo per essere successivamente riutilizzato. Questo processo, completamente Made in Italy, consente di ridurre il consumo di materie prime e di ridurre l’impatto dei processi di lavorazione di un sottoprodotto che sinora non aveva un riutilizzo vero e proprio, ma veniva smaltito nelle discariche secondo la legislazione vigente, costituendo un carico inquinante per l’ambiente e costi elevati per la società.

Il filato acrilico Raytent può essere impiegato in diversi settori che vanno dalla protezione solare all’arredamento outdoor/indoor, agli imbottiti, dagli accessori moda ai filati per tappeti.

Collezione Raytent derivata dal riciclo delle tende da sole
Raytent rugs collection © Copyright Raytent

Abbiamo incontrato Sara Selmin, responsabile Marketing & green business development per Giovanardi, per aver un confronto diretto sulla portata del progetto.

HENRY & CO.: “Vi è indubbiamente una forte esigenza di realizzare nuovi modelli di business in grado di fare ripartire l’economia, dopo la Pandemia, rendendola più circolare e resiliente, come richiede la transizione ecologica. La vostra iniziativa è sicuramente un ottimo esempio di business virtuoso. Il mercato come ha accolto Raytent?”

Sara Selmin: “Raytent è un progetto di circular economy che è stato presentato ai nostri clienti nel 2019, poco prima della pandemia. La prima reazione del mercato è stata di grande curiosità perché finora, nel mondo delle tende da sole e dell’arredamento, non esisteva un’alternativa sostenibile. Abbiamo chiarito fin da subito che i tessuti garantiscono le stesse caratteristiche e soprattutto le alte prestazioni di un tessuto acrilico non riciclato. Si aggiunga che il tessuto Raytent è a sua volta riciclabile. Si tratta di una vera rivoluzione per il nostro mercato. La complessità e l’innovazione tecnologica del processo vanno raccontate con cura, ragion per cui abbiamo fatto e stiamo tutt’ora facendo un intenso lavoro di sensibilizzazione  e formazione nel nostro mercato di riferimento. Attualmente alcuni clienti propongono e vendono i prodotti Raytent riscontrando un buon interesse e soddisfazione nei consumatori.

HENRY & CO.: “Sappiamo bene che per avviare validi e importanti progetti di sostenibilità è fondamentale contare sulle giuste partnership. Come e quanto i vostri partner sono stati coinvolti e hanno partecipano?”

Sara Selmin: “Un partner che vorrei citare, che è stato cruciale per lo sviluppo della tecnologia e che ha reso possibile Raytent è Marchi & Fildi, un noto gruppo tessile del biellese che realizza filati con attenzione all’innovazione ed alla sostenibilità. Ma è l’intera filiera dei confezionisti che noi vogliamo coinvolgere come partner, per creare un intero comparto settoriale di produzione caratterizzato da processi virtuosi al fine di innescare attività di economia circolare in segmenti di mercato non ancora esplorati.”

HENRY & CO.: “Avete in progetto altri progetti di ricerca per allargare il vostro business di economia circolare?”

Sara Selmin: “Si. Oltre Raytent, che sta toccando sempre più ambiti di applicazione, stiamo lavorando al riciclo del poliestere dei banner pubblicitari. Una richiesta che ci è giunta direttamente da alcune grandi case di moda. Pensate all’impatto ambientale dell’enorme quantità di banner stagionali, temporanei o occasionali che pubblicizzano prodotti o servizi! poterne riciclare la fibra sarebbe una conquista eccezionale. Ci stiamo lavorando.

HENRY & CO.: “Quanto spazio e importanza ha per voi l’aspetto di Design?”

Sara Selmin: “Fino ad oggi il design non è stata una priorità. Ci siamo focalizzati fin da subito sulla ricerca tecnico scientifica, per studiare un filato che garantisse le caratteristiche di sostenibilità cui puntavamo e che conservasse allo stesso tempo alte prestazioni del tessuto. Raytent è una fibra sfilacciata, riciclata, all’occhio imperfetta, da qui dobbiamo partire per costruire un concetto di design che si sposi con la qualità e la sostenibilità, che ne costituisce il valore. Man mano ci avviciniamo sempre più anche al concetto di design e infatti quest’anno siamo usciti con una nuova collezione  “Raytent Living” cui abbiamo dedicato molta attenzione alla creatività…sostenibile!

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